Tsena Urena, chiamata anche la Bibbia delle Donne, è una riscrittura della Bibbia in yiddish risalente alla fine del XVI secolo, che valorizza la presenza delle figure femminili all’interno della tradizione ebraica. Il testo è uno dei titoli di riferimento per le nuove generazioni di donne ebree, che trovano nelle sue protagoniste dei modelli di ruolo a cui ispirarsi.
In continuità con la precedente coreografia firmata Dagan-Marin, Come Closer, l’indagine sul femminile si intreccia al lavoro sul corpo che viene esplorato nel suo rapporto con la voce che lo abita e con le immagini che veste o rifiuta. La ricerca storica e bibliografica su un passato lontano si unisce alla creazione contemporanea sul corpo, in un lavoro che fa i conti con la paura e la reverenza verso la tradizione, che mira a dare vita a un femminile ancora inesplorato, attraverso il corpo e il movimento.
di e con Merav Dagan e Stav Marin
drammaturgia e supervisione artistica Neta Weiner
luci Nadav Barnea, Rotem Elroy
costumi Tamar BenCnaan
fotografia Opir Ben Shimon
In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv
Progetto selezionato all'interno del bando Citofonare PimOff 19/20 e selezionato in collaborazione con Kelim Choreography Center – Bat Yam (Tel Aviv)
Merav Dagan e Stav Marin sono due coreografe e danzatrici israeliane. I loro lavori sono stati presentati in numerosi festival e hanno vinto diversi premi. Con I Can See Them Coming Merav Dagan vince il primo premio al Festival Shades in Dance e, con il solo Myaw, il secondo posto al Gertrude Kraus Choreography Competition. Con May I - Just a Question e Cut. Loose, Stav Marin vince l’Israel Festival Award - Acco Festival e con Stage Language l’Israeli Fringe Contest. Iniziano a collaborare insieme per Come Closer, spettacolo premiato al Curtain Up Festival e al Suzanne Dallal Center.